Oggi riprendiamo la nostra rubrica sulla paura. Una rubrica che parla dei nostri nemici che trattiamo come migliori amici nel combattere le nostre paure. Abbiamo già esaminato la fuga (evitamento), le precauzioni e protezioni , i dubbi, le ossessioni e le compulsioni.
Oggi parliamo del Controllo e dell’ascolto del proprio corpo: spesso per paura che la paura ci possa assalire cominciamo ad ascoltare e prestare attenzione ad aspetti del nostro corpo o della nostra mente che invece di tranquillizzarci ci creano solo preoccupazioni ed angosce eccessive. Se proviamo a controllare la nostra respirazione, il nostro cuore, il nostro livello di ansia, la nostra pelle, la nostra salute otteniamo paradossalmente ciò che non vogliamo!
Ed è proprio così che nel tentativo di controllare la paura stiamo effettivamente facendole un colpo di telefono per chiedergli di venirci a trovare. Ma esaminiamo tali tentate soluzioni nello specifico.
Controllo e ascolto
Molte difficoltà psicologica legate alla paura come ad esempio gli attacchi di panico hanno spesso a che vedere con il controllo. La persona, infatti, spesso cerca di controllare le proprie reazioni corporee (sudore, vomito, respirazione, battito cardiaco, pipì, arrossamento) allo scopo di non perderne il controllo e rischiare di provare forte imbarazzo o una paura intensa.
Dato che le nostre funzioni corporee non sono controllabili volontariamente ma sono attivate dall’ansia stessa o dalla paura intensa (se siamo in ansia i battiti cardiaci, la sudorazione etc… aumentano) spesso il tentativo di controllo conduce proprio la persona ad essere in uno stato di ansia ed allerta ottenendo così proprio ciò che voleva evitare.
Anche un rituale compulsivo reiterato per tenere a bada la paura è un’altra forma di controllo, così come colui che soffre di ipocondria e non può fare a meno di misurarsi la pressione, il battito cardiaco, etc etc. Anche in questi casi il controllo è un alleato della paura e dovrebbe essere molto temuto da tutti quelli invalidati da tale sensazione di base.
Una forma di controllo quasi compulsiva è l’ascolto del proprio corpo (rumori della pancia, i dolori etc…) consiste in un costante monitoraggio delle proprie sensazioni corporee. La persona vive come se fosse una marionetta rotta con gli occhi rivolti verso l’interno. Anche questa forma di controllo è una alleata della paura perchè ricorda constamente che bisogna stare in uno stato di allerta perchè prima o poi la paura arriverà.