“La radice di ogni nostra paura è l’ignoto, la paura del passo incerto e dell’incedere nel vuoto” H. Hesse
Ho gia descritto in precedenza un caso di cambiamento spontaneo in un caso di agorafobia e la paura, come ho riferito più volte, è qualcosa che conosciamo tutti, ma non esiste una risposta unica di fronte la paura ma se si comincia a rispondere ad essa sempre nello stesso modo ecco che si pongono le basi per la costruzione di un disturbo invalidante. L”evitamento e la richiesta di aiuto sono spesso l’unica risposta dell’agorafobico di fronte la paura. E più si eviteranno i luoghi o le situazioni più il senso di incapacità di fronte i propri timori aumenterà!
In pratica ogni evitamento è come un passo indietro verso una prigione da cui, nonostante le sbarre siano aperte, non si può più uscire! la persona infatti, si sente al sicuro solo dentro casa o con qualcuno vicino a sè.
Dunque più si evita o si affronta solo con l’aiuto delle persone care più la paura cresce a dismisura e la forza si trasforma in dolore. E più la paura aumenta più diventa difficile uscire dalla trappola della paura.
Affinchè la paura del passo incerto e dell’incedere nel vuoto possa definitivamente essere chiusa nel personale cassetto dei ricordi.