L’ADHD (Disturbo da deficit dell’attenzione e iperattività) è un disturbo molto frequente (ha una prevalenza del 7%) e molto controverso dal punto di vista scientifico.
Tale sindrome si manifesta già dalla prima infanzia e spesso può essere associata a disturbi dell’apprendimento (dislessia, discalculia, disprassia), a disturbi del comportamento, d’ansia e dell’umore.
Non è un disturbo legato all’intelligenza!
ADHD Definizione e sintomi
L’inattenzione, l’iperattività e l’impulsività sono i sintomi che definiscono l’ADHD. I bambini con ADHD, rispetto ai loro coetanei possono avere difficoltà in attività quotidiane che prevedono un’ attenzione prolungata o ai dettagli, un rispetto delle norme e un’attività motoria scarsa.
In Particolare come indicato dal DSM IV devono essere presenti:
– 6 o più dei seguenti sintomi di disattenzione (presenti da almeno 6 mesi)
- Spesso non riesce a prestare attenzione a particolari o commette errori di distrazione nei compiti o altre attività
- Spesso ha difficoltà a mantenere l’attenzione nei compiti o nel gioco
- Spesso non sembra ascoltare quando gli si parla direttamente
- Spesso non segue le istruzioni e non porta a termine i compiti scolastici, faccende, doveri
- Spesso ha difficoltà, o prova avversione ad impegnarsi in compiti che richiedono sforzo mentale sostenuto
- Spesso perde le cose necessarie per i compiti o svago
- spesso è facilmente distratto o sbadato
– 6 o più dei seguenti sintomi di iperattività/impulsività (presenti da almeno sei mesi)
- spesso muove con irrequietezza mani o piedi o si dimena sulla sedia
- lascia spesso posto in classe o in altre situazioni in cui si prevede resti seduto
- spesso corre circa o si arrampica eccessivamente in situazioni in cui non è appropriato (in adolescenti o adulti, possono limitarsi a sentimenti soggettivi di irrequietezza)
- spesso ha difficoltà a giocare oa dedicarsi a divertimenti in modo tranquillo
- Spesso parla eccessivamente
- spesso è ‘on the go’ o agisce come se fosse ‘azionata da un motore’
- spesso ha difficoltà a sua volta in attesa di giochi o di gruppo situazioni
- spesso sbotta risposte alle domande prima che siano state completate
- spesso interrompe o si intromette su altri, ad esempio mozziconi nei giochi degli altri bambini
La sindrome viene definita mista se il bambino presenta i criteri riferibili sia all’attenzione che all’iperattività/impulsività
Ci deve essere, inoltre, una chiara evidenza di compromissione clinicamente significativa del funzionamento sociale, scolastico, o lavorativo.
ADHD cause
Le ipotesi relative alle cause di questa sindrome sono tutte da dimostrare: è una sindrome innata, legata alla genetica o viene acquisita con l’interazione ambientale del bambino?
Sono state osservate alterazioni di alcune funzioni del Sistema Nervoso in bambini con ADHD ma questo non prova un origine genetica della sindrome: tante variabili ambientali sono in grado di attivare e modificare aree del nostro cervello estremamente elastico!
In molti casi da me trattati ho potuto osservare come il genitore più presente per il bambino fosse spesso eccessivamente iperpermissivo e non in grado di contenerlo adeguatamente. Questo non significa che la causa siano i genitori!
La risposta giusta è che nessuno ha dimostrato scientificamente le cause del disturbo e quando questo accade si tende a riconoscere che le cause siano multifattoriali ma anche questo mi sembra poco scientifico!
ADHD trattamento
Oggi si tende troppo facilmente a delegare la risoluzione alla farmacoterapia! La farmacoterapia, a mio avviso non è una soluzione in questo caso e in genere in molti casi che riguardano i bambini.
Il pericolo maggiore in questi casi è rappresentato proprio dall’ etichettamento diagnostico: fare una diagnosi di adhd spesso equivale a peggiorare la situazione: il bambino spesso già considerato una pecora nera può divenire una pecora nera per sempre! Spesso il bambino viene isolato e schernito ed è per questo che vi è una elevata comorbilità con i disturbi d’ansia, relazionali e dell’umore.
Il trattamento adeguato è un trattamento multimodale specifico della Terapia Strategica non diretto solo al bambino ma diretto ai genitori e alle maestre che sono poi le persone che quotidianamente stanno con il bambino al fine trovare delle modalità più funzionali di intervento e gestione delle difficoltà del bambino evitando l’etichettamento a vita e lo sviluppo di disturbi d’ansia e relazionali.